Che cosa è un trauma psicologico?
Un’esperienza si definisce traumatica quando è in grado di creare una sofferenza così intensa che si può parlare di una vera e propria ferita dell’anima, paragonabile ad una ferita fisica, ma in questo caso dovuta all’impatto emotivo negativo di quello che è accaduto. Tali esperienze possono rompere il consueto modo di vivere e modificare profondamente la percezione del mondo, tanto da creare una distinzione tra “un prima” e “un dopo”. L’essenza del trauma è la perdita di fiducia sia nell’ordine e nella continuità della vita sia nel fatto di avere un posto sicuro interno ed esterno, dove potersi riparare.
Vengono distinti due tipi di esperienze traumatiche, quelle con la T maiuscola e quelle con la t minuscola. Alla prima categoria appartengono eventi che minacciano la vita e l’integrità corporea (ad es., catastrofi naturali, abusi sessuali, aborti, lutti traumatici, gravi incidenti, patologie oncologiche o croniche,..) mentre alla seconda appartengono le esperienze relazionali disturbanti di natura emotivo-relazionale, che avvengono all’interno di relazioni emotivamente significative e sono legate ad una percezione soggettiva di pericolo (ad es., esperienze di umiliazione, continue critiche da parte della figura di attaccamento, malattie di un genitore,…).
Ad esempio, un incidente stradale è un trauma T perchè minaccia l’integrità corporea, comporta una minaccia per la vita, ed è un evento esterno, circoscritto e molto intenso emotivamente. Per trattare gli esiti psicologici legati ad un’esperienza del genere, paradossalmente, possono servire anche poche sedute perchè riguarda un evento accaduto in un momento preciso e puntuale, che si può manifestare in un buon funzionamento globale della persona. Un trauma t invece, essendo di natura emotivo-relazionale, è spesso legato ad esperienze infantili e può essere più lungo e complesso da trattare, quindi può essere necessario intraprendere una vera e propria psicoterapia, in quanto diventa necessario dover ristrutturare la personalità disfunzionale che nel tempo si é organizzata attorno alla sofferenza.
Recentemente la ricerca scientifica ha evidenziato che l’impatto emotivo di un trauma lascia un segno a livello cerebrale (un volume ridotto di ippocampo e amigdala), a livello emotivo e a livello corporeo, tutti aspetti sui quali lavora l’EMDR.
Già da tempo Van der Kolk (2015) ha sottolineato come il trauma può inserirsi nel corpo e quest’ultimo può essere un vero e proprio depositario di una “memoria corporea”; per dirla con il celebre titolo del suo libro, anche “il corpo accusa il colpo”.
Cosa è un trauma vicario?
Si definisce trauma vicario un’esperienza traumatica che non è subita direttamente dalla persona ma alla quale è esposta indirettamente, poiché vi assiste.
In questo caso l’esperienza può comunque provocare un’intensa sofferenza, anche se l’evento non è direttamente esperito dalla persona.
Nello specifico, l’esperienza indiretta può diventare traumatica per una persona specialmente se quest’ultima si identifica in alcuni aspetti della vittima.
Ad esempio, un poliziotto può intervenire in situazioni particolarmente efferate (omicidi, suicidi,..) e rimanerne emotivamente sopraffatto perchè la vittima, per alcune caratteristiche, gli ricorda se stesso, un amico o un familiare.
Recentemente purtroppo anche i medici e gli infermieri che sono intervenuti nell’emergenza sanitaria covid-19 hanno subito dei traumi vicari poichè esposti ad un esperienze che, più di altre, hanno potuto suscitare emozioni o pensieri che hanno avuto un impatto ad un livello profondamente intimo, in quanto legati alla precarietà e alla preoccupazione dell’emergenza sanitaria, che è stata comune e trasversale a tutte le persone.
In quest’ultimo caso, inoltre, il fatto che gli stessi operatori sanitari fossero potenzialmente esposti al virus e la notizia della morte di molti medici, ha costituito un ulteriore fattore di vulnerabilità alla traumatizzazione vicaria.
Cosa è un trauma collettivo?
Un trauma collettivo è un trauma che colpisce un’intera comunità o un ampio gruppo di persone, come nel caso di un terremoto o, ad esempio, di un lutto di un alunno che frequenta una scuola.
In questo caso vengono aiutate tutte le persone coinvolte direttamente o indirettamente con l’esperienza traumatica.
Di questi aspetti si occupa una branca della psicologia chiamata psicologia dell’emergenza.
Ormai da anni esistono protocolli specifici di intervento e viene utilizzato l’E.M.D.R. appena possibile, direttamente sul luogo del disastro o all’interno dell’istituzione coinvolta, con l’obiettivo di ridurre la sofferenza delle persone ed eliminare preventivamente lo sviluppo della naturale capacità del cervello di elaborazione dell’informazione.
Ad esempio, anche durante la maxi emergenza legata al Covid-19 i terapeuti E.M.D.R. hanno sostenuto e supportato il personale sanitario e le persone colpite direttamente dalla morte dei propri cari.
Cosa è un trauma transgenerazionale?
Un trauma transgenerazionale è un trauma che viene tramandato da una prima generazione, che vive il trauma, alla generazione successiva, come se avvenisse un passaggio di testimone dal genitore al figlio in maniera inconsapevole e involontaria. Un esempio può essere identificato in genitori che hanno vissuto l’esperienza dell’Olocausto e nei figli che rivivono questa esperienza ad esempio con incubi notturni, sognando a volte delle vere e proprie situazioni legate al trauma originario.