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Psicoterapeuta e Psicologa per Bambini a Rho
Lo psicologo infantile lavora sia con il bambino che con i suoi genitori, poiché il coinvolgimento di questi ultimi è una condizione necessaria alla buona riuscita del percorso psicologico.
Infatti il bambino vive all’interno della famiglia e questa costituisce il suo principale contesto relazionale, “il suo mondo”, che inevitabilmente influenza la sua educazione, i suoi comportamenti e le sue rappresentazioni psichiche.
Non tutti gli stati di disagio mostrati dai bambini necessitano di un intervento psicologico, in quanto alcuni sono transitori e si possono mostrare quando il minore si trova ad affrontare importanti fasi dello sviluppo (ad esempio inserimento scolastico, nascita di un fratellino…); qualora queste difficoltà dovessero persistere è invece necessario chiedere un parere ad uno psicologo poiché potrebbero incidere su una crescita sana ed armoniosa del minore.
I bambini difficilmente arrivano ad esprimere un disagio attraverso la comunicazione verbale ma possono esprimerlo anche tramite dei veri e propri sintomi fisici (cefalea, vomito, mal di pancia -senza che si riscontri una causa organica-) o mediante dei comportamenti aggressivi, paure notturne, paure immotivate, difficoltà ad addormentarsi o ad alimentarsi.
Prendere adeguatamente in considerazione tali segnali costituisce un primo passo verso la soluzione delle difficoltà.
E’ importante chiedere la consulenza di uno psicologo quando i comportamenti problematici del bambino non si attenuano nonostante gli sforzi fatti, quando si sente che le difficoltà sono troppo difficili da gestire o quando il genitore non riesce a gestire le proprie emozioni di fronte al disagio mostrato dal figlio.
Oltre all’approccio psicoterapeutico classico, utilizzo con i bambini anche la terapia E.M.D.R. che permette di focalizzare il lavoro su aspetti traumatici specifici (ad es. lutti, adozioni, separazione genitoriale, ospedalizzazioni o malattie croniche, maltrattamenti…).
Anche il sostegno genitoriale può essere svolto con l’utilizzo dell’E.M.D.R. che ha il vantaggio di circoscrivere il lavoro agli apetti relazionali e psicologici direttamente connessi alle difficoltà del minore (per approfondimenti si veda la sezione relativa alla terapia E.M.D.R.)
Per entrare in relazione con il bambino si utilizzano il gioco e il disegno come canali comunicativi preferenziali, oltre a quello verbale che verrà usato in maniera minore o maggiore a seconda dell’età del bambino e della sua personalità.
Solitamente la consultazione è costituita da cinque incontri, di cui il primo con entrambi i genitori, i tre successivi di conoscenza del bambino e l’ultimo di restituzione di quanto osservato ai genitori.